giovedì 23 novembre 2017

Richard Matheson on Screen

Richard Matheson è uno dei miei scrittori preferiti. Nel campo dell’horror “moderno” è di certo il mio preferito per alcuni romanzi che hanno lasciato il segno, come Io sono leggenda (che lessi quando ancora in italiano si chiamava I vampiri), Tre millimetri al giorno e Io sono Helen Driscoll, e anche per una notevole quantità di racconti spesso fulminanti e innovativi. Ne ho già parlato in occasione della sua morte, qualche anno fa.

Ma, come tutti gli amanti del cinema sanno, Matheson è stato anche (non dico soprattutto perché come scrittore di narrativa è stato fondamentale) uno sceneggiatore di successo e di grandi capacità. A partire dalla sceneggiatura per Radiazioni BX: distruzione uomo, notevole film di Jack Arnold tratto proprio dal suo romanzo Tre millimetri al giorno, Matheson ha lasciato un segno indelebile non solo nel cinema - basti pensare alle sue sceneggiature per il ciclo di film da Poe diretti da Roger Corman per la AIP - ma anche nella televisione, con le sue indimenticabili sceneggiature per alcuni dei migliori episodi della serie Ai confini della realtà (una serie che definire mitica è riduttivo) e per diversi film televisivi con cui Dan Curtis ha ridefinito l’horror televisivo (qualche titolo? Trilogia del terrore con il famoso episodio del pupazzo africano che torna in vita, Una storia allucinante e Lo strangolatore della notte con una sorta di indagatore dell’incubo, Kolchak, che è stato da modello per più di qualcuno).


Richard Matheson on Screen: A History of the Filmed Works di Mathew R. Bradley (McFarland, 2010) proprio di questo tratta: è una storia esauriente e completa del lavoro di Matheson nel cinema e nella televisione con un’analisi di tutto quello che ha fatto in entrambi i campi e anche di quello che non ha fatto personalmente, ma che è stato tratto da sue opere. Ogni film, film televisivo, episodio di serie televisiva in cui Matheson è stato in qualche modo coinvolto viene quindi esaminato con maggiore o minore ampiezza a seconda del caso. Di notevole interesse sono le dichiarazioni riportate di persone a vario titolo coinvolte a loro volta nei film o telefilm. Compreso Jack Arnold, che non rievoca il famoso aneddoto dei preservativi, ma svela particolari interessanti sulla realizzazione di Radiazioni BX: distruzione uomo. Ma non mancano i ricordi di Dan Curtis e Roger Corman e sono interessanti anche le rievocazioni riguardanti i rapporti stretti e proficui avuti da Matheson con colleghi scrittori come, in particolare, lo sfortunato (e assai dotato) Charles Beaumont.

La cosa più interessante, però, sono i commenti di Matheson stesso, presi da varie fonti, ma spesso di prima mano e quindi di particolare importanza. Matheson manifesta una grande acutezza e un grande equilibrio nel rievocare i vari passaggi della sua carriera, compresi i momenti meno piacevoli, come quando si è sentito “derubato” da Spielberg per lo spunto alla base di Poltergeist. Ma la reazione di Matheson è di grande saggezza e, appunto, equilibrio, dando atto di come, in qualche modo, Spielberg (con cui aveva proficuamente collaborato per il memorabile Duel) si sia fatto perdonare. Caso vuole che qualche giorno fa abbia rivisto proprio l’episodio in questione (Little Girl Lost, stagione 3, episodio 26 di The Twilight Zone, diretto da Paul Stewart): effettivamente, qualcosa c’è che poi ci sarà anche in Poltergeist.

Matheson esprime anche il rammarico di non essere riuscito a vedere il suo romanzo migliore, Io sono leggenda, trasportato in modo fedele sullo schermo, dando atto dei vari tradimenti nelle diverse versioni, l’ultima delle quali, quella con Will Smith, è stata importante soprattutto, come ammette lo stesso Matheson, per aver causato un’impennata notevole nelle vendite del romanzo. Ed esprime anche il rammarico per il fallimento commerciale di Ovunque nel tempo, un film di cui però ha avuto modo di verificare la grande crescita nel tempo sino ad arrivare allo status di cult movie. Ma sono davvero tanti i ricordi e le considerazioni che emergono dalla lettura del libro, una lettura piacevole e avvincente che ci porta dentro la vicenda umana di un autore singolare e di grande valore.

Il libro è in inglese. L’ho letto in formato Kindle, come e-book, quindi. Lo consiglio a tutti quelli che sono interessati a Richard Matheson o sono interessati, più semplicemente, al cinema.

Nessun commento: