venerdì 7 maggio 2010

Hammer Films: Icons of Suspense


Generalmente non recensisco dvd in questo blog, ma, come si dice a Roma, quando ce vo’ ce vo’ (andrà scritto veramente così? chissà).

Rispetto a qualche tempo fa, il mercato dei dvd è ultimamente più avaro del genere di uscite che mi interessa (meglio così, sotto certi aspetti, sia per motivi finanziari sia di spazio), ma qualcosa di veramente notevole ogni tanto esce. Un appassionato della Hammer come me, infatti, non può che vedere di buon occhio la serie Icons of... che è stata pubblicata negli ultimi mesi. E se Icons of Horror (uscita anche da noi, anche se in formato editoriale diverso da quello americano) pescava tra film tutto sommato noti anche se sempre benvenuti, Icons of Adventure, dedicato ai film di pirati e d’avventura della Hammer, già andava a frugare tra pellicole ormai dimenticate dai più.

Il meglio però doveva ancora arrivare (ed è arrivato, altrimenti non sarei qua a scriverne) e si è materializzato, da pochissimo, in Icons of Suspense che raccoglie sei film prodotti dalla Hammer nei suoi anni più gloriosi, dal 1958 al 1963. Si tratta però di film che non si vedevano da tempo (alcuni non si sono mai visti, almeno in Italia), piccoli thriller interessanti e malevoli con l’eccezione di The Damned (da noi Hallucination), unico film diretto dal grande Joseph Losey per la Hammer e appartenente di diritto alla fantascienza.

Come chiunque sa, la Hammer, oltre che per i suoi gotici, è molto nota anche per la sua lunga serie di psycho-thriller prodotti sulla scia di Psyco. Ma in questa collezione non si va sull’ovvio e, quindi, non ci sono quei film, tranne uno: Maniac, quello meno reperibile (in italiano, con grande fedeltà di traduzione o a scelta grande mancanza di fantasia, è stato intitolato Il maniaco).

Il meglio però sono i film più rari. Uno di questi è Never Take Candy from a Stranger, che all’epoca ebbe grossi problemi con la censura britannica perché trattava - stigmatizzandolo ovviamente e fortemente - di un caso di pedofilia. Da noi si chiamava, pensate un po’, Corruzione a Jamestown.

The Snorkel (da noi Delitto in tuta nera) è un giallo piuttosto modesto, che girava per le nostre Tv private nei primi anni ’80 ma è da tempo scomparso (credo) dalla vista. Peter Van Eyck si fa sempre comunque apprezzare.

Cash on Demand è invece un ottimo thriller con Peter Cushing, diretto da Quentin Lawrence (I mostri delle rocce atomiche): anche questo è una rarità che ci permette di vedere una prova sopraffina del grande attore inglese affiancato da un ottimo André Morell (al suo fianco in alcuni Hammer horror).

Stop Me Before I KIll! (noto soprattutto come The Full Treatment) è un’altra chicca: un thriller firmato da Val Guest (ottimo regista attivo in generi diversissimi dal thriller, al bellico, all’erotico, all’horror, alla fantascienza e così via). Anche questo è un film di cui si erano perse le tracce e le si ritrova con piacere.

Tutti i film sono in bianco e nero e la confezione è spartana e priva di extra (a parte i trailer, comunque interessanti), ma il prezzo modesto e l’unicità dei film raccolti rende un assoluto must questa collezione, edita dalla Sony (il titolo completo è The Icons of Suspense Collection: Hammer Films).

Ovviamente è in inglese ed è in regione 1, ma ci sono i sottotitoli (in inglese).

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